La storia

Nata nell'immediato dopoguerra per volontà di Antonio Meazza, milanese che decise di scegliere già allora la qualità della vita in provincia, I'azienda omonima ha saputo reggere i grandi mutamenti del mercato che, nell'arco di questi decenni, hanno profondamente trasformato le modalità di distribuzione e consumo delle bevande, grazie alla flessibilità e al giusto mix di analisi e intuizioni che caratterizza i titolari della ditta.
Negli anni Meazza ha subito trasformazioni, cambi di sede, introdotto nuove gamme di prodotto, modificato le modalità logistiche e distributive mantenendo sempre una posizione leader sul mercato piacentino, grazie alla garanzia costante della qualità di servizio.
Sorta a Milano l'azienda Meazza decide di trasferirsi a Piacenza alla fine degli anni '50, specializzandosi subito nella distribuzione ai negozi, ai ristoranti e ai bar di bevande e acque minerali, con una quota marginale di vino. Il vino, in quegli anni, era un prodotto di autoconsumo, si imbottigliava la damigiana in casa e nei locali pubblici l'oste spesso aveva il contadino che lo riforniva direttamente.
L'ingresso in azienda dei figli di Antonio Meazza, Franco, Pina e Gianni con i rispettivi figli, ha coinciso con il trasferimento della sede da Piacenza a Gossolengo nel 1987, e con importanti cambiamenti nel sistema distributivo. L'azienda, in quegli anni, ha avviato un processo di acquisizione di piccoli distributori locali che non riuscivano più a reggere un mercato che stava cambiando le regole. In questo modo Meazza ha spesso garantito un servizio all'operatore commerciale dei piccoli paesi contribuendo, in maniera indiretta, alla continuità dell'attività commerciale e di ristorazione.
Nel frattempo lo sviluppo della grande distribuzione ha colpito notevolmente il settore dei grossisti obbligandoli ad operare quasi esclusivamente nel canale ho.re.ca. (hotel, ristoranti, caffè-bar) e nel settore del catering.
Nonostante questo la figura del grossista rimarrà sempre attiva sul mercato, acquisendo maggior valore a condizione di una migliore qualità del servizio. Meazza ne è talmente convinto da aver potenziato quello che, fino a pochi anni orsono, era considerato il settore più marginale della sua attività: il vino.